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Wednesday, February 4, 2015

Colle dei Nidi - bocciato

Bocciata 

Finalmente e' arrivato il verdetto del TAR del Lazio sul permesso "Colle dei nidi" che ha annullato il  permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi proposto dalla Gas Plus, Medoilgas e dalla Petrore. 

Colle dei Nidi era una concessione proposta dalla Gas Plus, Medoilgas e Petrorep che interessava le citta' di Sant’Omero, Nereto, Corropoli, Tortoreto, Torano Nuovo e Controguerra, fra Teramo e Ascoli Piceno. Ci sono li colline coltivate a vigneti di Montepulciano, siamo vicini al mare, e' una zona paesaggisticamente bella. Se ne e' parlato per tanti anni: io stessa ho anche partecipato a dibattiti ed incontri sul tema per sensibilizzare le popolazioni gia' dal 2008, quando di petrolio non si parlava ancora poi tanto.

Per Colle dei Nidi il conferimento del titolo fu annunciato nel Luglio 2013 da Franco Terlizese: si approvava  un pozzo esplorativo di 3500 metri da perforare entro 36 mesi e per cui le ditte proponenti  -- Gas Plus, Medoilgas e Petrorep -- avrebbero pagato allo stato 5 euro al chilometro quadrato per un totale di 400 euro annui, visto che la concessione e' di 83 chilometri quadrati.

400 euro all'anno - una mamma dal cielo, in tempo di crisi, eh?

Si e' poi susseguito un intenso processo giuridico in cui tre comuni hanno fatto ricorso al TAR: Bellante, Campli e Mosciano Sant'Angelo assistiti dal prof. Enzo Di Salvatore e dall'avvocato Paolo Colasante. Alla fine il decreto del TAR il giorno 28 Gennaio 2015: Colle dei Nidi viene stato bocciato per "non aver consentito alle amministrazioni locali di partecipare al procedimento".

Questa notizia e' molto bella e a me lascia sperare, non solo per il pozzo Colle dei Nidi, e per quello che significhera' per il Teramano, quanto per la coscienza che diventa sempre piu diffusa che le popolazioni locali hanno il sacrosanto diritto di poter dire la loro sulle concessioni petrolifere -- e su tutte le altre opere di impatto -- sul proprio territori. 

E quindi, si torna sempre al cuore della questione: i petrolieri non riescono a spuntarla se la democrazia e' sana, se i processi decisionali funzionano e sopratutto se la gente e' bene informata delle conseguenze di cio' che gli si vorrebbe propinare.

Scivere osservazioni serve, protestare serve, conoscere i propri diritti serve.

Non avere paura serve.







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